domenica 8 giugno 2008

RECENSIONE di Benedetta Ferrucci

Ci siamo. È lì: fragrante di toner e carta di dubbia qualità. È il vostro romanzo, già ve lo immaginate, la copertina in brossura, il vostro nome sul frontespizio, i risvolti di copertina con le note biografiche. Come in una vera metamorfosi da crisalide a farfalla, il manoscritto presto potrà trasformarsi in libro. Ora però, di grazia, stemperate questa nuvoletta vaporosa e trasognante. Ciò che porterà alla pubblicazione del vostro libro, tolte alcune costanti, è una interessantissima e casuale fusione di infinite variabili difficili anche da immaginare. Niente è automatico in questo processo, niente è lineare, nulla è scontato e, soprattutto, è impegnativo...Il filo d’inchiostro, un piccolo manuale redatto da Maurizio J. Bruno e Piera Rossotti Pogliano, due nomi legati al noto sito “Il Rifugio degli Esordienti”, illustra invece le costanti di questo processo di trasformazione, guidando in modo schematico ed essenziale lo scrittore in potenza lungo i passi inevitabili che dovrà compiere. Del tipo: selezionare gli editori a cui inviare il manoscritto, curarne l’aspetto (e qui, dispiace dirlo, ma il libello stesso non dà proprio un buon esempio), difendersi da un eventuale plagio, affidarsi o meno ad una agenzia letteraria, scrivere una lettera di presentazione accattivante e una sinossi efficace del libro, scegliere la tipologia di contratto più adatta. Una serie di suggerimenti ed esortazioni, come recita il sottotitolo, “per l’aspirante autore che non vuole essere un pollo da spennare” e che vi porterà infine a scegliere - in tutta coscienza - la via dell’autoproduzione.

Benedetta Ferrucci

http://mangialibri.com/?q=node/1237