mercoledì 8 ottobre 2008

RECENSIONE di Salvatore Giordano

Un tempo mi capitava di leggere libri che avrei voluto scrivere io e mi capitava quando ero ancora un bambino o, forse, adolescente. Era un’epoca in cui divoravo uno dopo l’altro, senza avere acquisito un metodo e neanche affinato preferenze, gli scaffali delle biblioteche che conoscevo e frequentavo: in casa, presso amici e parenti, a scuola. Talora, in mezzo a tanto “ben di dio” (alcuni erano volumi davvero mediocri), mi capitava di immaginarmi al posto dell’autore o di immedesimarmi con lui e modificare qualche particolare anche sostanziale e ricordo ancora la delusione che avvertivo, mista alla soddisfazione che traevo dalla lettura, quando incappavo in autentici capolavori che mi facevano esclamare: «Sto leggendo il libro che avrei voluto scrivere io». Mi sembrava insieme una occasione mancata e una scelta finalmente azzeccata e appagante.
Una esclamazione del tutto simile, in un contesto e con sentimenti completamente differenti, mi è sfuggita dopo tanti anni leggendo, con rara avidità, questo


Piccolo manuale per l’aspirante autore
che non vuol essere un pollo da spennare



— libro essenziale di appena 95 pagine — scritto da Maurizio J. Bruno e Piera Rossotti Pogliano e pubblicato nel 2007 dalle Edizioni Tabula Fati di Marco Solfanelli.

Preziosi consigli accompagnano il lettore (autore alle prime armi) nelle diverse fasi del processo di creazione e realizzazione di un libro: dall’idea al manoscritto e da questo al volume stampato, pubblicato, distribuito. Non mancano i riferimenti ai passi che un autore emergente può trovarsi a compiere, dai rapporti (non sempre tutti rose e fiori) con agenzie letterarie ed editori al “contatto” con il proprio pubblico.

Sono doppiamente grato agli autori:
a) per le qualità del libro che, ricco di suggerimenti pratici, colma un vuoto nel settore delle guide agli esordienti e agli emergenti;
b) per il sollievo che mi dona sapere già scritto e pubblicato il libro che avrei voluto scrivere io.

http://forummediterraneoforpeace.it.forumfree.net/?t=32949892

domenica 8 giugno 2008

RECENSIONE di Benedetta Ferrucci

Ci siamo. È lì: fragrante di toner e carta di dubbia qualità. È il vostro romanzo, già ve lo immaginate, la copertina in brossura, il vostro nome sul frontespizio, i risvolti di copertina con le note biografiche. Come in una vera metamorfosi da crisalide a farfalla, il manoscritto presto potrà trasformarsi in libro. Ora però, di grazia, stemperate questa nuvoletta vaporosa e trasognante. Ciò che porterà alla pubblicazione del vostro libro, tolte alcune costanti, è una interessantissima e casuale fusione di infinite variabili difficili anche da immaginare. Niente è automatico in questo processo, niente è lineare, nulla è scontato e, soprattutto, è impegnativo...Il filo d’inchiostro, un piccolo manuale redatto da Maurizio J. Bruno e Piera Rossotti Pogliano, due nomi legati al noto sito “Il Rifugio degli Esordienti”, illustra invece le costanti di questo processo di trasformazione, guidando in modo schematico ed essenziale lo scrittore in potenza lungo i passi inevitabili che dovrà compiere. Del tipo: selezionare gli editori a cui inviare il manoscritto, curarne l’aspetto (e qui, dispiace dirlo, ma il libello stesso non dà proprio un buon esempio), difendersi da un eventuale plagio, affidarsi o meno ad una agenzia letteraria, scrivere una lettera di presentazione accattivante e una sinossi efficace del libro, scegliere la tipologia di contratto più adatta. Una serie di suggerimenti ed esortazioni, come recita il sottotitolo, “per l’aspirante autore che non vuole essere un pollo da spennare” e che vi porterà infine a scegliere - in tutta coscienza - la via dell’autoproduzione.

Benedetta Ferrucci

http://mangialibri.com/?q=node/1237